Ep. 2
Le abitazioni

I villaggi erano composti da gruppi di capanne distribuite in maniera irregolare, con ampi spazi liberi di uso comune, destinati alle attività produttive, sociali e rituali.  I villaggi erano perlopiù posti in posizioni strategiche per lo sfruttamento delle risorse naturali o per il controllo delle vie di comunicazione.

In una società ancora priva di centri di potere forti, la conflittualità era probabilmente endemica e permanente; era perciò necessario proteggere i villaggi. Poteva essere una semplice palizzata, come documentato a Castelfranco Emilia, o un sistema più completo, costituito da fossato, terrapieno e palizzata, come nel caso di Bologna. Attorno ai villaggi, si trovavano i sepolcreti, quasi a costituire una delimitazione sacrale della sede della comunità. La forma delle capanne poteva essere rettangolare, con tetto a due spioventi, come quella rappresentata sulla stele rinvenuta a Bologna nella necropoli San Vitale e risalente alla fine dell’VIII sec. a.C.  Erano però spesso circolari od ovali, con tetto conico. Le abitazioni venivano realizzate con i materiali più disponibili nel territorio, in maggioranza materiali deperibili: principalmente legno, impiegato per la struttura portante. Le pareti venivano realizzate in graticci di rami intonacati con argilla, oppure in mattoni crudi, di argilla essiccata. 

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